Viola: il pagellone del mercato neroarancio

Di Davide Famà – La Viola versione 2016/2017 è pronta ad iniziare la stagione avendo ultimato da giorni il mercato.

Una squadra costruita in maniera diametralmente opposta a quella dello scorso anno, forse con obiettivi diversi, sicuramente con un budget diverso, ma con un progetto molto interessante e tanta voglia di stupire e divertire. Diamo quindi i voti al mercato neroarancio, ruolo per ruolo, con qualche immancabile paragone con la scorsa stagione.

PLAY: 7

Marulli è un play ordinato, tiratore all’occorrenza, uomo di fiducia di coach Paternoster e da lui fortemente voluto. Ci fidiamo pertanto del coach (e della Società). A divedersi i compiti in regia, arriva inoltre un play di belle speranze come Caroti. Rispetto ai pari ruolo della scorsa stagione, attendiamoci certamente meno imprevedibilità e soluzioni individuali (quelle le garantiva Ogo), ma avremo molto probabilmente maggiore equilibrio. Caroti rispetto a Costa dovrebbe essere più completo, ovvero più attaccante, dimensione, quest’ultima, che il buon Valerio ha dimostrato di possedere solo a sprazzi (Biella). Per contro Costa ha già dimostrato, con una crescita lineare nel corso di tutta la stagione, di meritare la A2, ma Caroti, pur arrivando da un’altra categoria, ha i numeri per fare altrettanto bene (o probabilmente anche meglio) fin da subito.

GUARDIA: 7

Legion è senza dubbio il principale colpo di mercato (insieme a Radic). Giocatore che stabilmente viaggia sopra i 20 punti di media, sarà certamente lui il faro dell’attacco, l’uomo dei palloni importanti e il riferimento per tutta la squadra. Non ha fama di grande difensore e sarà compito di Paternoster mascherare questa mancata attitudine. Il voto sul ruolo sarebbe stato certamente maggiore se a completare le rotazione fosse arrivato Marco Laganà. Purtroppo non sarà così (non certo per colpa della Viola) e quindi il sostituto (teorico) di Legion sarà il giovanissimo Taflay. Teorico appunto in quanto abbiamo buoni motivi per pensare che durante i minuti di riposo per Legion, in campo ci sarà Fallucca. L’albanese comunque non è destinato a passare solo gli asciugamani in panchina e siamo pronti a scommettere che sarà in grado di ritagliarsi minuti importanti magari nel corso della stagione. Rispetto ai pari ruolo dello scorso anno, diciamo che il paragone Legion/Rullo non è sostenibile (se lo fosse, per come è stata costruita la squadra, riteniamoci fin da subito nei guai) mentre tra Fallucca e Mordente puntiamo a fari spenti sul primo.

ALA PICCOLA: 7.5

Fabi è un interprete perfetto del ruolo ed è cresciuto esponenzialmente rispetto al giocatore che conoscevamo. Uomo squadra, forse meno realizzatore di quanto ci si potesse aspettare, ma certamente buon difensore e grande passatore. Se Treviso è andata fin troppo avanti negli scorsi playoff è merito suo. Fallucca è quel tipo di giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere in squadra per via della duttilità. Rispetto ai pari ruolo dello scorso anno, posto che a Dobbins dobbiamo buona parte della salvezza, riteniamo comunque più completa la coppia di quest’anno considerati i problemi di spogliatoio con Mordente e le sue prestazioni altalenanti (per usare un eufemismo).

ALA GRANDE: 6

La Società ha puntato “all-in” su Lupusor e la stessa scelta di affiancargli nel ruolo un giocatore che non gli facesse troppa ombra come Micevic (certamente più esperto ma proveniente da un campionato inferiore) ne è la riprova. Sarà il campo a dire se il buon Ion si sarà meritato i galloni del 4 titolare o se Micevic (attenzione a definirlo un rincalzo) si farà preferire per esperienza e duttilità. Il paragone con i pari ruolo dello scorso anno è a tutto vantaggio della coppia Brackins/Lupusor, ma ci attendiamo una crescita importante del nostro under 20.

PIVOT: 7.5

Un po’ Scott e un po’ Bunn. Radic, pur non nascendo come pivot puro, ha i movimenti “old style” per quel ruolo, uniti ad un dinamismo e atletismo che ne fanno un potenziale crack per la categoria. I suoi 20 punti e 10 rimbalzi garantiti nelle precedenti apparizioni italiane sono un gradito biglietto da visita. Accanto a lui, il giovane Guariglia, pronto a ritagliarsi il suo spazio offrendo minuti di riposo al titolare, ma senza pressioni particolari. Rispetto allo scorso anno, intanto registriamo la presenza di un vero cambio del pivot (l’anno scorso se Crosariol finiva in panca, al suo posto doveva giocare Brackins), e soprattutto una presenza più dinamica e potenzialmente efficace di Radic rispetto al “totem” Crosariol, croce (più spesso) e delizia (solo a tratti) della scorsa stagione.

COACH: 8

La scelta del coach è certamente in linea con il progetto giovani intrapreso. Siamo sicuri che farà bene come nella scorsa stagione, quando ha portato la matricola Agropoli in posizioni insperate ad inizio stagione. La sinergia con la Società fa ben sperare e siamo pronti a divertirci con lui.

Antonio Paternoster
Antonio Paternoster