Reggina, Comune, Moratti. Nessuno mente, ma chi ha ragione?

È scoppiata in questi giorni una polemica tra l’amministrazione comunale e la Reggina scaturita dalla conferma da parte del sindaco Falcomatà, di un interessamento della famiglia Moratti a rilevare la Reggina.

Le parole del primo cittadino non sono andate a genio alla società amaranto, che con un comunicato ha rimproverato al sindaco di voler destabilizzare l’ambiente nonostante la squadra veleggi tranquillamente in testa al campionato e l’entusiasmo sia tornato in città dopo molti anni di assenza.

L’amministrazione comunale ha risposto a stretto giro, ribadendo ciò che era avvenuto in quei giorni di fine 2018, e ricordando di aver sempre contribuito alla vita sportiva della società amaranto per quanto di propria competenza.

Da dove nasce la vicenda? L’interessamento di Moratti alla società è cosa nota nell’ambiente che ruota intorno alla Reggina fin dal principio. Ma almeno pubblicamente è stata tenuta nascosta, vuoi per la dovuta riservatezza, durante le trattative, vuoi per una questione di rispetto per i propri interlocutori dopo che la vendita della società si era conclusa con il passaggio delle quote tra la famiglia Praticò e Luca Gallo.

A riesumare i fatti sono stati alcuni rumors, poi confermati durante la trasmissione Fuorigioco dall’ex Club Manager della Reggina Giusva Branca, ospite della trasmissione in onda su RTV.

“La cosa era concretissima ed ho partecipato personalmente a tre incontri a Milano con Moratti che era molto interessato. Si è incontrato prima con me, poi con la famiglia Praticò ed il sindaco Giuseppe Falcomatà. Moratti ha voluto vedere le carte e in gran segreto è stato anche a Reggio facendo un sopralluogo al Granillo con il sindaco Falcomatà, nel giorno in cui la squadra era barricata in sala stampa minacciando lo sciopero per il match che poi si è giocato con la Vibonese.

L’operazione si sarebbe fatta, ma richiedeva tempi più lunghi, probabilmente si sarebbe fatta a gennaio. Ma in tanti non si erano fatti i conti con la tempistica, perché l’Associazione Calciatori aveva fatto pressione sui calciatori per non farli giocare. A quel punto i tempi richiesti da Moratti per chiudere l’operazione, sulla quale le parti erano abbastanza d’accordo, non c’erano più. E, benedizione per la Reggina, a quel punto ha messo la freccia Luca Gallo, pagando le spettanze che servivano per mandare in campo la squadra contro la Vibonese e così si è preso la Reggina. Ripeto, l’operazione con Moratti era non solo qualcosa di molto concreto, ma qualcosa di molto avviato”.

Giusva Branca
Giusva Branca

Adesso arriva la smentita di un interessamento della famiglia Moratti, con una nota di Angelomario Moratti, figlio di Massimo, pubblicata sul sito della Reggina. Ma le parole di Branca, delle quali esiste il video della trasmissione, non ammettono replica. La famiglia Moratti era interessata alla Reggina, e probabilmente anche se si poteva pensare diversamente, non fu Massimo Moratti a venire a Reggio, ma il figlio Angelomario che oggi può tranquillamente dire che il padre non ha mai incontrato il sindaco senza dire il falso, e la lettera di oggi sembra più un assist al presidente Gallo, che una smentita convinta.

Chiariti dunque i fatti, veniamo all’aspetto più emotivo della vicenda. La società si sente attaccata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, in merito alla conferma dell’interessamento dei Moratti alla Reggina. Il sindaco però ha soltanto risposto ad una domanda. Si è fatto riferimento ad un ambiente che sarebbe destabilizzato dalla notizia di un interessamento di Massimo Moratti alla Reggina.  Ma onestamente non ci sentiamo di avallare questo pensiero, anzi pensiamo che il tifoso amaranto sia lusingato di sapere che la Reggina, la sua amata squadra di calcio, sia stata “contesa”, e mettiamo le virgolette perché sappiamo che non ci fu una vera e propria gara, tra due grandi imprenditori, segno che la piazza, la città e la squadra hanno un buon mercato. Oggi anche grazie al lavoro che meritoriamente il presidente Gallo sta portando avanti, tutti i commentatori dicono che la Reggina è una squadra di categoria superiore, e che presto la vedremo su palcoscenici più prestigiosi.

Ma perché oggi i rapporti tra società e amministrazione comunale sono incrinati? Tutto sembrerebbe passare dal bando di assegnazione dello stadio, che il comune vorrebbe affidare per 20 anni, mentre la società vorrebbe in concessione per 99 anni, come accade anche per lo Juventus Stadium di Torino. Ci sarebbe quindi una questione materiale dietro la polemica, e pensiamo che i toni duri dei giorni scorsi non aiuteranno certamente a farla rientrare. E questo sì, potrebbe destabilizzare l’ambiente.

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